Crisi economica e dintorni

Post del 04/02/2016.

Che la crescita sia una dinamica economica tutt’altro che infinita e’ un dato di fatto, negato solamente da chi ritiene il capitalismo una scienza esatta. Alla stregua delle risorse, limitate e non procrastinabili in eterno.

Alcune teorie attribuiscono alla sovrapproduzione di beni la causa principale della crisi sistemica che affligge l’economia mondiale: troppi hamburger e pantaloni sui mercati mondiali, troppa merce tecnologica superflua.

Rifletterei maggiormente su hamburger, tecnologia e pantaloni distribuiti a volontà di cui non si avvertirebbe più il bisogno….

Come spesso accade, le generalizzazioni producono distorsioni della realtà. Un po’ come le statistiche: la media dei polli di Trilussa per esempio.

Se una persona viene infilata con la testa in un forno e i piedi in un congelatore la sua temperatura corporea risulterà “media”…ma sappiamo bene che non è così. Questo per dire che il mercato cinese, quello indiano, il continente africano e quello sudamericano avrebbero tanto bisogno di hamburger e pantaloni. Come pure larghe fasce di popolazione vivente nell’occidente ricco e opulento.

La crisi attuale delle borse e’ generata soprattutto da una carenza di sbocchi, quindi di domanda causata da salari troppo bassi: non si acquista non perché si ha tanto bensì perché le tante risorse economiche non equamente distribuite non sono sufficienti a soddisfare bisogni diffusi e primari.

La sovrapproduzione e’ tale solo perché masse ingenti di persone non hanno accesso al giusto reddito e non possono quindi acquistare il tanto che si produce.

La crisi e il fallimento del capitalismo finanziario e’ tutta qui.