Il silenzio dei chiostri – Alicia Gimenez-Bartlett

Qualche ora prima che sorgesse il sole ho ultimato la lettura de “Il silenzio dei chiostri”, di Alicia Gimenez-Bartlett.

Un bel romanzo noir, una storia ben costruita che mette a dura prova le capacità investigative dell’ispettrice Petra Delicado e del vice-ispettore Fermin Garzon.

Il rapimento, all’interno del convento delle suore del Cuore Immacolato, del corpo incorrotto di un beato e l’assassinio del monaco che stava provvedendo al suo restauro conservativo, irrompono come un terremoto nella nuova vita coniugale della Delicado, felicemente impegnata nel suo nuovo matrimonio e nel non facile compito di costruire il rapporto di matrigna con i tre figli del neo sposo. Il caso si presenta complicato, le ferree regole delle monache costituiscono un naturale intralcio al normale svolgimento delle indagini, il muro di omertà è oltremodo difficile da scardinare. Come se non bastasse la Spagna si rivela un Paese dove superstizioni e retaggi culturali antichi e vecchie cicatrici mai perfettamente rimarginate riaffiorano con regolare puntualità.

La trama si sviluppa lungo sentieri storici inesplorati, tra frati e sorelle poco inclini a collaborare o al contrario pervasi dal sacro fuoco religioso i cui rituali non ammettono diversificazioni di sorta. Dal passato riemerge impetuosa la vicenda della “Settimana Tragica” spagnola, quando anarchici e popolo affamato distrussero e bruciarono conventi e luoghi di culto.

Tra credenze e maledizioni, vendette e mancati perdoni gli inquirenti non sanno dove sbattere la testa, con la stampa che fa la sua parte nel costruire ipotesi inverosimili catturando l’immaginazione e la fantasia dell’opinione pubblica anche straniera.

Un racconto ben costruito, forse in alcuni tratti troppo impegnato nella descrizione delle vicende familiari dell’ispettrice, tuttavia avvincente e mai banale. Belli i dialoghi, la descrizione dei personaggi e dei luoghi. L’ambientazione poi, tra conventi e rituali liturgici è affascinante.

Consigliato!!!