Incubo Europei di calcio. Italia eliminata dalla Germania

Post del 03/07/2016.

Lo shock personale per l’eliminazione dura poco meno di 24 ore.

E già qualche progresso crescendo l’ho fatto: da ragazzo il magone non passava prima di una settimana…

Intendiamoci, l’amaro in bocca resta per diversi motivi: questa Nazionale priva di fuoriclasse e stelle si è guadagnata sul campo, con il lavoro e il sacrificio, l’ammirazione e la stima di tutti; poi c’è che a un certo punto c’avevamo creduto sul serio, perché loro continuavano a sbagliare dal dischetto regalandoci diversi match point; poi le lacrime di Buffon e Barzagli e Conte; in ultimo brucia che proprio gli insopportabili tedeschi c’abbiano sbattuto fuori.

Il magone rimarrà ancora qualche giorno, molto meglio rispetto ai mondiali del ’90 quando dopo la sconfitta con l’Argentina del “dies” in semifinale, io fresco di diploma mi chiusi in casa rinunciando alle varie gite estive con gli amici per una decina di giorni. E meglio pure rispetto a 4 anni dopo, quando l’errore di Baggio dal dischetto negli States consegnò la coppa al Brasile: nella circostanza fu un sacrificio immane andare a lavoro (se ci andai al lavoro…) nei giorni successivi.

Ma l’incubo vero si concretizzò agli Europei del 2000, quello perso contro la Francia al Golden Goal per effetto di Trezeguet: ricordo che nell’occasione mi trovavo al matrimonio di mio cognato, rimasi fuori dalla sala davanti al televisore per l’intera partita (e quindi per l’intera cena nuziale), e alla fine non riuscii a partecipare attivamente neppure al taglio della torta, che rinviarono ad oltranza per favorire la mia presenza. Vi lascio immaginare l’umore di mia moglie…

Le sconfitte della mia Juve continuano ancora oggi a tormentarmi per giorni interi, in misura direttamente proporzionale con l’importanza della posta in palio.

Stavolta dispiace, ma poi razionalmente ci si convince che alla vigilia avremmo probabilmente firmato anche per il semplice passaggio del girone. Ci si convince che questa Nazionale di Conte è da ammirare per dedizione e cultura del lavoro. Ci si convince che, in fin dei conti, abbiamo fatto un ottimo percorso di cui andare orgogliosi.

Le sconfitte le vivo male, inutile fare finta di nulla e girarci attorno. Ci si convince….o più realisticamente, si prova a farlo….GRAZIE AZZURRI!!!!