Tutti a nanna con il colpo in canna

Avviso ai ladri di ogni ordine e grado in servizio permanente effettivo nel Belpaese: tra non molto, se tutto va secondo i desideri pruriginosi dei pistoleri nostrani, sarà possibile effettuare furti in ogni abitazione ma solo fino al tramonto. Al calar del sole infatti, ogni attività riconducibile alla violazione di proprietà privata potrà essere “legittimamente” impedita da pensionati armati di Colt e casalinghe imbraccianti fucili e doppiette, da ragionieri muniti di efficaci semiautomatiche e mansueti liberi professionisti equipaggiati di kalashnikov o mitraglietta. Essendo inibito l’esercizio della “legittima difesa” nelle ore diurne, chiunque volesse pianificare interventi di effrazione finalizzati al furto o alla rapina nell’altrui domicilio, dovrà farlo alla luce del sole per avere la certezza di non rischiare di finire impallinato.

A questo punto, ritengo sia doveroso varare un piccolo vademecum per i topi d’appartamento, pochi ma indispensabili consigli, alcuni utili suggerimenti da tenere presente all’atto della pianificazione del reato di violazione domiciliare: 1) fare attenzione al cambio d’orario, nel passaggio da ora legale ad ora solare e viceversa: il giorno che sancisce il passaggio all’ora legale garantisce un’ora in più da destinare alle attività criminose, mentre in occasione del ritorno all’ora solare lo spostamento delle lancette dell’orologio un’ora indietro comporta una notte più lunga, e quindi potenzialmente maggiori rischi di conflitti a fuoco; 2) non sottovalutare l’impatto circa l’ubicazione del sito preso di mira, latitudini e longitudini possono giocare un ruolo decisivo nella limitazione del pericolo: a est la notte termina prima, nel meridione le ore di luce di sera sono inferiori rispetto al nord dove al contrario albeggia in ritardo, ad ovest la luce solare si prolunga; 3) una buona pianificazione delle rapine in casa altrui dovrà inevitabilmente tenere conto delle stagioni: in estate le città più a nord hanno più ore di luce (alba anticipata e tramonto ritardato) al contrario dell’inverno (alba ritardata e tramonto anticipato), quindi con la bella stagione i furti che prevengono le schioppettate dovranno essere organizzati al settentrione, mentre d’inverno magari converrà ai ladri organizzare trasferte in massa al sud; 4) le categorie di lavoratori che esercitano la propria attività di notte (guardie mediche, infermieri, metronotte, deejay, camionisti ecc.) o, in generale, di individui impegnati in altri servizi più o meno leciti (giocatori di poker, prostitute, serial killer) potrebbero chiedere di usufruire del permesso di sparare durante il giorno, dimostrando di non poter godere del diritto ad altri concesso: tutti i cittadini sono uguali di fronte alla legge. Ergo, si faccia attenzione all’attività esercitata dal padrone di casa; 5) in caso di eclissi solare, la misura della legittima difesa potrebbe essere estesa nei momenti di buio: le situazioni di crepuscolo comportano parimenti l’esigenza della massima allerta, quindi in tali occasioni è preferibile non adoperarsi in rapine domiciliari. Piccoli accorgimenti e basilari rudimenti di meteorologia per evitare di incarnare la scomoda posizione di bersaglio mobile, favorendo il desiderio di taluni di sfruttare in pieno le meravigliose e suggestive sensazioni di sentirsi come Clint Eastwood al tramonto.

E agli aspiranti giustizieri della notte cosa suggeriamo? Tanto esercizio durante il giorno alla playstation, in modo da diventare infallibili tiratori dal grilletto facile al calar delle tenebre. Nulla di più semplice, visto che ormai tra il virtuale e il reale la differenza è davvero minima. Naturalmente bisognerà allertare i sensi, per evitare di scambiare per un pericoloso ladro il figlio che a tarda notte rientra a casa, o la nonnina incontinente che va e viene dal bagno mentre il resto della famiglia dorme: il fuoco amico potrebbe rivelarsi letale. In ogni caso, sarà sempre possibile appellarsi al principio della legittima difesa, di notte si potrà, di giorno un po’ meno. Dunque tutti a nanna con il colpo in canna, pronti a far fuoco al minimo e impercettibile rumore. Come in un videogame. Il virtuale diventa reale, “arricchendo” ancora di più le nostre vite ma mandandole in crisi non appena WhatsApp va in blocco per due ore. C’è l’amicizia virtuale dei social network, l’amore virtuale, il sesso virtuale, lo sport virtuale, il lavoro virtuale, i sentimenti virtuali, la bellezza virtuale, la politica virtuale. Quello che ancora non esiste è il dolore virtuale, chissà come mai nessuno finora ha mai pensato di introdurlo. Non esiste la morte virtuale e neppure la sofferenza virtuale. Per certi aspetti dell’esistenza restiamo nostalgicamente legati a naftalinici retaggi antichi: per provare a comprendere la sofferenza, il dolore e la morte è sufficiente farsi un giro in un qualsiasi reparto di un ordinario ospedale.

Di giorno o di notte non fa differenza, lì non spara nessuno.