“Che movimenti facciamo? A volte sembriamo una banda musicale”. Parole di Rino Gattuso, al termine della gara casalinga persa dal suo Milan contro il Benevento. Intanto, mi schiero ufficialmente con l’associazione nazionale delle bande musicali, a cui va la mia incondizionata solidarietà, inopinatamente esposta al pubblico ludibrio con un paragone così dequalificante e offensivo nelle intenzioni. Cosa c’entrano le bande musicali? Come si muovono quando eseguono i loro festosi brani per le strade, nelle piazze o nelle occasioni ufficiali? A quali bande si riferisce Ringhio? A quella dei Carabinieri, a quelle del paese in occasione delle feste patronali, alla fanfara dei bersaglieri? Sia più esplicito il tecnico del Milan, perché certe accuse richiedono di essere più circostanziate e dettagliate. Ci sono bande e bande, per la miseria! E’ ora di finirla di sparare nel mucchio e di associare situazioni meschine e vergognose ad intere categorie di soggetti che con sacrificio e abnegazione svolgono la propria attività con impegno, dedizione e passioni quotidiane. A questo punto, meglio Buffon che come termine di paragone ha scelto il bidone dell’immondizia. Mi sbilancio: meglio persino chi, in contesti diversi, ha tirato in ballo gli operatori che si occupano della pulizia dei cessi perché, nell’immaginario collettivo, occuparsi delle latrine è vista come la peggiore e più umiliante delle attività umane. Dignitosa senz’altro, come ogni lavoro del resto, ma umiliante senza ombra di dubbio. Non è così per le bande musicali: vorrei vederlo Cutrone alle prese con il violoncello, Donnarumma con il trombone, Bonucci con i piatti e Suso con la grancassa. Qualche anno fa Max Allegri, con una dichiarazione simile, scatenò la protesta dei giocatori di tamburello, e la cosa ci mancò poco che finì in Parlamento. E allora mi rivolgo principalmente ai tifosi dell’ex grande Milan, la nobile decaduta che contro il Benevento ha lasciato sul campo 4 punti sui 6 disponibili in due gare, beccandosi un goal di testa all’andata dal portiere avversario (sembrava il remake di Aldo, Giovanni e Giacomo in “Tre uomini e una gamba”) e soccombendo miseramente al ritorno alla Scala del calcio. Tifosi rossoneri, uscite dalla vostra vergogna, esponetevi e rendetevi promotori di un grande gesto umanitario: avviate una Class Action a difesa dei diritti offuscati delle bande musicali italiane. Il Paese e la musica ve ne renderà merito. Il calcio quello no, quello è un’altra cosa…