In una notte di aprile, a tarda ora, e già questo è un segnale visto che durante la settimana per ragioni professionali sono molto attento agli orari, ho ultimato la lettura de “Il sangue del Siam” scritto dal mio amico Giuseppe Benvenuto ed edito dalla casa editrice Falco.
Non si tratta di un libro propriamente giallo nel senso classico del termine, ed e’ difficile inquadrarlo in maniera netta in un unico filone: “Il sangue del Siam” e’ storia d’avventura, intreccio da spy story, romanzo storico, passione, azione, amori, tradimenti e mistero.
L’autore intreccia mirabilmente le vicende accadute nel feudo di Bisignano nel lontano 1535 e l’avventura contemporanea dei due protagonisti, Luca Belmonte e Barbara Fioravanti impegnati in un’avvincente missione tra la Svizzera e la Thailandia.
Colpi di scena, svolte impreviste, intuizioni brillanti e cupi personaggi fanno da sfondo ad un racconto mai banale che avvince il lettore e lo spinge (anche a tarda ora…) a proseguire nella lettura. Le vicende storiche, realmente accadute, si fondono con la fantasia dell’intreccio costruito, mettendo in risalto la psicologia dei vari personaggi e delineando un quadro complessivo tenuto saldo da una trama che rivela solo alla fine la stretta connessione tra i fatti del 1535 e le peripezie che i due protagonisti affrontano ai tempi nostri. Non mancano l’ironia e l’azione, la morte e il sesso, i soprusi e l’amore, le prepotenze e la ribellione, sentimenti che si susseguono rincorrendosi tra la Calabria (Corigliano Calabro), la Campania (Napoli) e Bangkok, con l’ausilio di descrizioni suggestive e intriganti. E poi il mare, l’oceano Atlantico e quello Indiano solcati da antichi galeoni, e il cielo attraversato da un emisfero all’altro in prima classe. Non manca neppure l’aspetto religioso nello spaccato di un’epoca nella quale l’evangelizzazione rivestiva carattere decisivo per estendere domini e culture.
Non mi spingo oltre, il gusto del romanzo risiede nel fatto di leggerlo e scoprirlo lentamente, un pezzo per volta. Lasciandosi trasportare dal gusto dell’avventura.
Complimenti Giuseppe!!!!