Incubi e Storie – Benvenuti su giuliobruno.it

G__Bruno_False_Apparenze_Terrazzo_Pellegrini_CS_12_05_2010_(108)Si comincia. 

Perché l’apertura di un sito segna un nuovo inizio. L’ennesimo.

Nuove responsabilità, nuovi impegni, nuove storie.

Questo sito, il mio sito, nasce come luogo d’incontro e di confronto, non solo come la casa naturale dei miei libri. L’idea è quella di riempirlo, tra un libro e il successivo, di contenuti e alimentarlo di fatti e riflessioni, di spunti e di dialoghi. Un posto privilegiato dove raccogliere e raccontare storie, esperienze, aneddoti, circostanze. Un luogo sospeso nel quale, tra una boccata di sigaro rigorosamente cubano e un sorso di pessimo rum, lasciarsi trascinare dalla forza della scrittura e del pensiero, provando a trasmettere emozioni e esperienze di vita vissuta, sensazioni e frammenti di esistenza. Attingendo a piene mani dalla realtà, spesso cruda e impietosa; raccontando col mio metro di valutazione ciò che accade, ciò che sconvolge nel bene e nel male.

Incubi e storie.

E provare a riallacciare i fili del passato con il presente incerto e contraddittorio che ci troviamo, nostro malgrado, a vivere. Ricordi, speranze, rimpianti da collocare come in un puzzle dal disegno indefinito dentro le vite contorte che ognuno di noi aggroviglia quotidianamente. Facendo di tutto per far combaciare i pezzi, anche a costo di deformarne i contorni pur di farceli entrare. Tutto lecito, purché rispondente a due aggettivi irrinunciabili: coerenza e verità, correndo il rischio di assumere posizioni scomode o impopolari.

Amo la notte, mi affascina il mistero, trovo intrigante l’aspetto “noir” presente in ogni individuo, il lato oscuro della luna. Il disegno criminale produce adrenalina, al pari di chi si adopera con l’ingegno per disvelarne i particolari e i dettagli.

Incubi e storie.

Siamo figli di un secolo sicuramente tra i più dirompenti e determinanti dell’intera storia dell’umanità, e dopo aver scollinato viviamo in un’epoca caratterizzata da pochezza e approssimazione, da incultura e assuefazione al peggio. Con un senso di ineluttabilità che ci fa sentire impotenti. Scrivendo i miei romanzi mi capita sempre di avvertire sulla mia pelle le sensazioni che i vari personaggi della storia si trovano ad affrontare: una sorta di “transfert” che produce effetti non sempre piacevoli. Una sensazione che si traduce in un turbinio di sentimenti contrastanti quali rabbia, tristezza, vergogna, soddisfazione, orgoglio, esaltazione. Vi assicuro che di sovente, dopo la stesura di un capitolo, avverto la necessità di procedere ad una specie di “decompressione” per smaltire gli effetti tangibili che lo scritto ha prodotto sulla mia psiche. Considero tali “effetti collaterali” indispensabili, in quanto resto convinto che prima ancora del lettore certe emozioni debba avvertirle chi scrive nell’atto stesso dell’elaborazione del romanzo. Non ho la presunzione di inaugurare nulla di nuovo, piuttosto l’ambizione di sperimentare queste modalità letterarie anche nel racconto della quotidianità. Nei fatti che strattonano e violentano e commuovono le nostre vite. Episodi drammatici e piacevoli, spregevoli e eroici.

Non c’è spazio per le sfumature di grigio, solo nero e bianco.

Incubi e storie, appunto.

Giulio Bruno