Juve sconfitta a San Siro. L’Inter merita i tre punti

Una Juve molle e priva di idee incassa la prima sconfitta stagionale a San Siro contro l’Inter in campionato, in una gara poco spettacolare e in equilibrio per gran parte dei 90 minuti.

Tutte nel secondo tempo le reti dell’incontro, con i bianconeri che si portano in vantaggio grazie a Lichtsteiner, abile sotto porta ad approfittare di un bel cross di Alex Sandro dalla sinistra; poi la reazione dei nerazzurri, che dapprima pareggiano con un colpo di testa di Icardi e poi ribaltano il risultato con Perisic. La squadra di De Boer è apparsa trasformata rispetto alla prestazione pessima fornita in settimana, all’esordio in Europa League, contro i semisconosciuti israeliani del Beer Sheva, e fornisce una buona prova di carattere e di orgoglio. Brutta la Juve, che fatica più del lecito a centrocampo dove non riesce a sviluppare accettabili trame di gioco e soffre oltremodo la pressione degli avversari.

Il 3-5-2 schierato da Allegri propone Bonucci, Chiellini e Benatia in difesa, Lichtsteiner e Alex Sandro sulle fasce, Pjanic in cabina di regia affiancato da Khedira e Asamoah, Dybala e Mandzukic di punta, lasciando Higuain in panchina. Le difficoltà del centrocampo, dove Pjanic è costantemente raddoppiato e Asamoah conferma tutti i propri limiti di natura tecnica, determinano un duplice effetto: le sofferenze in fase difensiva e l’isolamento delle punte, con Dybala (buona la sua prestazione) costretto ad arretrare ulteriormente il proprio raggio d’azione per prendere palla e provare a innescare Mandzukic. Con l’iniziativa spesso nei piedi degli avversari e l’impossibilità a comandare il gioco, succede che la manovra appare discontinua e appannata, priva di spunti e poco incisiva nel trovare le necessarie verticalizzazioni. I primi 45 minuti scorrono senza occasioni clamorose dall’una e dall’altra parte: Khedira avrebbe la possibilità di sbloccare il risultato ma il suo colpo di testa a centro area si spegne senza pericolo nelle mani di Handanovic. Nel frattempo si infortuna Benatia, sostituito da Barzagli, e davanti a Buffon si ricompone il trio difensivo che nel corso di questi ultimi anni ha fatto la fortuna dei bianconeri.

Nella ripresa il vantaggio della Juve, il pareggio dell’Inter dopo neppure un minuto e la definitiva rete di Perisic, originata da un’incredibile palla persa sulla tre quarti da Asamoah. E dunque, nonostante la difesa collaudata, la Juve incassa due goal di testa, il primo su calcio d’angolo (una pericolosa costante di questo avvio di stagione) dove Mandzukic e Bonucci non riescono a frenare l’esplosività di Icardi, e il secondo in virtù di una disattenzione nella zona mediana.

Come già detto, dal mio punto di vista tutto ha origine a centrocampo e nelle conseguenti difficoltà nell’impostare il gioco, con la posizione di Pjanic il cui rendimento lievita quando schierato da mezz’ala e mostra opacità quando viene chiamato a costruire e dettare i tempi. Se a ciò si aggiunge che Asamoah è molto più efficace da esterno che da interno, e che Khedira è tanto abile negli inserimenti senza palla e nell’interdizione quanto meno efficace nel palleggio, allora il quadro diventa più netto. Non a caso, considerati i limiti in mediana, il gioco dei bianconeri prova per lo più a svilupparsi sulle fasce, confidando sulla buona vena e sulla condizione di chi, di volta in volta, si alterna nel ruolo di esterno a comporre il quintetto di centrocampo. L’equivoco tattico troverà soluzione quando Marchisio tornerà a occupare il ruolo di playmaker e Pjanic sposterà di una ventina di metri più avanti il suo raggio d’azione, ma fino ad allora bisognerà fare di necessità virtù.

Fatto sta che l’Inter ha meritato il successo, e che l’ingresso in campo nell’ultimo quarto d’ora di Higuain e Pjaca, al netto di un bel colpo di testa del Pipita, non ha prodotto il risultato auspicato da Allegri.

Finisce con una sconfitta che dovrà avere il compito di riallineare mentalmente la Juve sulla necessità di considerare non scontato né acquisito nessun risultato: non basta aver prodotto un mercato stratosferico per poter considerare archiviato il campionato né tanto meno agevole il cammino in Champions League. Già mercoledì, nel turno infrasettimanale contro il Cagliari allo Stadium, sarà fondamentale rialzare la testa e ritrovare concentrazione e punti.

FINO ALLA FINE!!!! FORZA JUVE!!!