Grandinata Juve contro il Genoa: scudetto più vicino!

Chi si aspettava un calo di attenzione dopo le fatiche di Champions è rimasto deluso.

Dall’impresa col Barcellona alla gara di “scarico” contro il Genoa, il passo è breve. La tensione e l’adrenalina assorbite e rilasciate sotto forma di carica agonistica con i blaugrana, valse la qualificazione alle semifinali di Champions League, lasciano il posto ad un più rilassante impegno casalingo di campionato contro un avversario che sembra fatto apposta per consentire una gestione di gara all’insegna del recupero di energie nervose e atletiche. C’è da “vendicare” il brutto scivolone della partita d’andata a Marassi, ma soprattutto c’è una vittoria da conquistare con l’obiettivo di archiviare con qualche giornata d’anticipo il discorso scudetto, in maniera da concentrare tutte le attenzioni sugli impegni che verranno, divisi tra la doppia sfida con il Monaco (e quello che eventualmente sarà…) e l’imminente finale di Coppa Italia con la Lazio. Ragion per cui, Max Allegri inizia la gestione dell’ultima fase della stagione senza perdere di vista l’importanza di tenere alta l’attenzione verso il traguardo finale ma, al contempo, cominciando a dosare le energie senza tuttavia stravolgere l’assetto basilare della squadra.

La sfida con il Genoa apre infatti ufficialmente l’ultimo decisivo miglio che vedrà i bianconeri impegnati a raccogliere, nelle tre competizioni stagionali (campionato, Coppa Italia e Champions), i frutti dell’intero lavoro di costruzione e progressivo miglioramento di organico e gioco avviato un’estate fa. Prima del Genoa e a partire dal Genoa, la stagione bianconera va considerata, mentalmente e organizzativamente, in due fasi distinte e separate: da adesso cambierà l’approccio alle partite, la maniera di gestirle, la rotazione degli uomini e, all’occorrenza, anche la disposizione in campo degli interpreti chiamati di volta in volta in causa.

A conferma di ciò, nella gara dello Stadium contro i rossoblù liguri, il tecnico livornese lascia a riposo Buffon e Cuadrado, e modifica l’assetto tattico dell’undici in campo: in luogo del vincente 4-2-3-1 la Juve si schiera con Neto in porta, trio di difesa composto da Barzagli, Bonucci e Benatia, centrocampo a quattro con Lichtsteiner, Marchisio, Khedira e Asamoah, reparto d’attacco allestito con Dybala nel ruolo di trequartista dietro Higuain e Mandzukic. Va detto che tale modulo è tutt’altro che rigido, prevedendo l’avanzata di Lichtsteiner nella posizione solitamente occupata da Cuadrado in fase di azione offensiva, e che in siffatte situazioni di spinta Mandzukic si allarga a sinistra lasciando al centro lo spazio tra le linee utile a Dybala per esaltarsi nei duelli individuali e sparigliare le carte. In tutto questo, Higuain spesso ripiega sulla trequarti nel ruolo di centro-boa, smistando i palloni sugli esterni e allargando il gioco, favorendo così gli inserimenti di Marchisio e Khedira, impegnati a turno nel compito di impostare e contenere le rare iniziative degli avversari. Insomma, un 3-4-1-2 capace di trasformarsi in corso d’opera, contro cui il Genoa resiste per appena un quarto d’ora. Nonostante i ritmi tutt’altro che elevati di inizio gara, la Juve trova il vantaggio poco dopo il 15esimo grazie ad un’autorete propiziata da Marchisio, splendidamente liberato a centro area da un intelligente assist del Pipita. Neppure il tempo di rimettere la palla al centro, che dopo due giri di lancette arriva il raddoppio, in virtù di una combinazione nello stretto, in piena area di rigore, tra Khedira e Dybala, che l’argentino chiude in rete di sinistro. Di fatto non c’è partita, i bianconeri macinano gioco senza accelerare il ritmo e allo scadere della prima frazione trovano il tris con Mandzukic, che partendo dalla fascia di sinistra infila sul palo opposto con un bel tiro di interno destro.Gara archiviata con 45 minuti di anticipo sull’orario ufficiale.

Nel secondo tempo i bianconeri si esaltano nelle giocate, Dybala è incontenibile, Higuain utilissimo nel gioco di sponda, Mandzukic continua a lottare manco fosse la finale del Mondiale di calcio, Marchisio eleva il livello della propria prestazione personale arrivando a concludere al volo e spaccando la traversa, il Pipita colpisce un palo e lo stesso fa Asamoah, fino a quando Bonucci, al termine di un’azione personale iniziata da metà campo, suggella al 20esimo il risultato con un tiro dalla distanza che fissa il risultato sul 4 a 0.

A conti fatti, un affare per il Genoa, considerato che il punteggio poteva essere persino più rotondo: la Signora dice 33 (tante le vittorie consecutive allo Stadium) e conferma uno stato di salute psicofisico invidiabile. Nel finale le sostituzioni di Khedira, Marchisio e Mandzukic con gli ex genoani Rincon (che tra andata e ritorno ha conquistato sei punti, visto che a Marassi vestiva ancora di rossoblù), Sturaro e l’esordiente Mandragora.

In attesa di conoscere il risultato della partita della Roma, di scena a Pescara nel monday night, la classifica recita bianconeri a +11 a cinque turni dalla fine del campionato: prossimo appuntamento per la Juve in programma venerdì sera contro l’Atalanta, nella delicata trasferta di Bergamo contro la squadra rivelazione del torneo. Dopo di che sarà ancora Champions League, per l’andata della semifinale nel Principato di Monaco allo stadio Louis II. A proposito di Champions, ultima chiosa sul Barcellona: nel “clasico” di Spagna contro il Real Madrid andato in scena stasera,  i catalani si sono imposti in trasferta per 3 a 2 grazie a una doppietta di uno stratosferico Messi. Vorrà dire qualcosa se il Barcellona, rimasto a secco con la Juve, riesce a segnarne tre al Santiago Bernabeu contro la capolista della Liga nonché semifinalista di Champions? Vedremo…

In più, il secondo goal della “pulce”, arrivato in pieno recupero, somiglia in modo incredibile alla seconda rete di Dybala segnata allo Stadium proprio contro il Barça. Come dire, non si finisce mai d’imparare…

 

FINO ALLA FINE!!!! FORZA JUVE!!!!