Up and down

Avete presente le montagne russe? Fatte di salite ripidissime e discese a rotta di collo? Bene. Tali situazioni, nella cultura dei Paesi anglosassoni, vengono definite con il termine “up and down”, che tradotto vuol dire “su e giù”. Tale formula può essere adoperata per descrivere svariate ed eterogenee circostanze, purché caratterizzate da andamento altalenante. Forse che l’estate 2017 non si caratterizza, dal punto di vista climatico, per un continuo alternarsi di “up and down”? Periodi di caldo afoso e insopportabile, ai quali si alternano repentini cali delle temperature, passando in poche ore dai 42° ai 19°. La reazione dell’italiano medio è direttamente proporzionale: “quando arriva il freddo? Quando torna il caldo?”.

Appunto, “up and down” caratteriali, variazioni e sbalzi dell’umore. Qualcuno li definisce “alti e bassi schizofrenici”, in altre parole “comportamenti lunatici”.

A proposito di luna, se è vero come sostengono alcuni scienziati, che all’interno del nostro satellite naturale è racchiusa una cospicua quantità di acqua, allora possiamo trionfalmente affermare di avere definitivamente risolto il problema idrico che affligge il Paese. Sarà sufficiente trovare i fondi per finanziare una missione lunare, trasportare trivelle e cisterne, raccogliere il prezioso liquido e riversarlo nelle tubature che distribuiscono l’acqua da nord a sud.

“Up and down” anche in questo caso, “su e giù” inteso come distanza spaziale dalla luna in direzione “su” e degradante constatazione di spreco guardando in “giù”, verso le obsolete reti idriche nazionali che, a certe latitudini, arrivano a disperdere perfino oltre il 50% di acqua potabile. Come dire, quella che si vanta di essere una tra le dieci potenze economiche mondiali, conferma di disporre di infrastrutture e servizi per il cittadino (scuole, ospedali, raccolta e smaltimento rifiuti, acqua ecc. ecc.) da terzo mondo. La migliore soluzione, dal mio modesto punto di vista, sarebbe quella di approvare una campagna di scavo ad ampio raggio, ovvero promuovere la libera iniziativa del cittadino, proprietario di villetta o residente in condominio, di attrezzarsi in autonomia o in cooperativa al fine di dotarsi di pozzo personale per l’approvvigionamento di acqua.

Per restare in tema idrico, non scopriamo infatti l’acqua calda quando affermiamo che i metodi antichi (nella fattispecie il pozzo) sono più efficaci e funzionali delle moderne soluzioni. Prendete, per esempio, l’attacco telematico degli hacker verso più di 400mila clienti di Unicredit, volto a carpire informazioni riservate sulle attività di natura finanziaria dei singoli risparmiatori. L’istituto di credito ha già comunicato che provvederà a contattare gli utenti vittime delle violazioni informatiche, tramite semplice raccomandata postale: niente mail e nessun sms, bensì la cara vecchia lettera cartacea come si usava una volta. Manco a dirlo, “up and down”: dal vantarci della tecnologia più moderna che ci permette di saldare il conto del ristorante tramite smartphone o orologio digitale, al ritorno alle comunicazioni tradizionali, forse meno attraenti da un punto di vista high tech ma sicuramente più sicure. Prossimo passo, piccioni viaggiatori e segnali di fumo. Anzi, segnali di fumo meglio di no, che con tutti questi roghi le comunicazioni potrebbero risultare confuse e i piromani giustificarsi come operatori di call center.

L’ultimo “up and down” me lo tengo per me. Da convinto pacifista, l’altra sera guardando il notiziario in tv mentre cenavo, una notizia ha di colpo ridestato il cow boy pistolero che da sempre cova in me: in Emilia-Romagna, alcuni compaesani di una delle povere vittime del pluriricercato killer di Budrio, al secolo Igor il russo (sparito nel nulla da oltre tre mesi nonostante l’impiego di Polizia, Carabinieri, Esercito, Aviazione, Marina, Finanza e boy scout), hanno fissato sulla testa della “primula rossa” una taglia di 50mila euro a beneficio di chiunque riesca a fornire notizie e indicazioni. Lo confesso: non ho esitato un attimo. Rovistando nell’armadio ho recuperato uno scialle di mia nonna che utilizzerò come poncho stile Clint Eastwood, per il cappello indosserò quello che normalmente uso nei mesi invernali, le pistole proverò a rimediarle inoltrando formale richiesta di porto d’armi per legittima difesa, di sigari ne detengo una scorta semestrale…manca il cavallo, ma con tante bestie in giro, volete che non riesca a rimediare un ronzino?

Dead or alive, vivo o morto, Igor avrà pane per i suoi denti. Non vedo l’ora di partire, il desiderio di avventura e di giustizia mi chiama! Già mi vedo col poncho, dritto sul ronzino, il sigaro fumante, il cappello a coprire la fronte e gli occhi a scrutare un indefinito orizzonte. Da antimilitarista a pistolero solitario, il passo è breve. “Up and down” anche questo.