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Innocenti eVersioni. Asilo politico in Corea del Nord…

A pensarci bene, l’atto compiuto dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha nei fatti confermato quanto da mesi vanno sostenendo sia Di Maio che Salvini, più il primo del secondo a volere essere precisi. E cioè che dal 4 marzo in avanti, con il successo elettorale del M5S, si è inaugurata una nuova fase del fare politica, una stagione completamente diversa, che stravolge i protocolli, le abitudini e le prassi consolidate. Se ne era già avuto un assaggio nelle ultime settimane, con la procedura, per esempio, di sottoporre al voto vincolante degli iscritti il “contratto di governo” elaborato con la Lega: piattaforma Rousseau, gazebo informativi, consultazioni online. Condivisibile o meno, una forma finora sconosciuta dalla vecchia politica tradizionale. Dunque, superati gli antichi rituali e inaugurata nel metodo una nuova fase, possiamo tranquillamente affermare che l’inquilino del Quirinale abbia inteso allinearsi alle nuove modalità introdotte dai pentastellati. Come già chiaro ormai a tutti, il vecchio protocollo politico impediva al Presidente di entrare nel merito del programma e dei nomi sottoposti dal premier incaricato, se non in caso di palese e oggettiva incompatibilità costituzionale. Per fare un esempio, Matteo Messina Denaro Guardasigilli, o un qualsiasi vincitore del Grande Fratello all’Istruzione, o l’ex tecnico della Nazionale Giampiero Ventura allo Sport. Nel caso di specie, il veto innalzato sul nominativo di un docente universitario, al secolo Paolo Savona, inaugura nella sostanza la nuova stagione quirinalizia, svincolata da protocolli, regole e cerimoniali vari. Il Presidente entra nel merito politico di una scelta, ne valuta l’impatto e la pericolosità, e trae le dovute conclusioni. Ovviamente secondo il suo modo di pensare e intendere le cose, dunque a suo personale ed esclusivo orientamento politico. Pericolosissimo. Di fatto un modello presidenzialista dove governo e parlamento vedono ridimensionati i rispettivi ambiti di intervento. Nella fattispecie, Mattarella ha inteso proteggere i risparmi degli italiani dal rischio (da lui percepito) di una fase di fibrillazione economica e finanziaria, punendo il pensiero di un economista critico verso l’attuale struttura dell’Europa monetaria. Ora, mi domando: essere critici verso l’assetto dell’UE è un reato costituzionale? Sostenere tesi economiche alternative a quelle di BCE e FMI, cozza con qualche disposizione transitoria della nostra Costituzione? E’ previsto il reato di lesa maestà verso ogni cittadino italiano che osa esprimere giudizi non in linea con le “infallibili” ricette economiche tedesche? C’è qualcosa che mi sfugge. Allora sapete cosa c’è? Che mi sento orgoglioso di essere definito scroccone, parassita e perdigiorno, che di morire mangiando crauti e wurstel non ne ho proprio nessuna voglia, che continuerò a difendere la mia identità mediterranea contro ogni tentativo egemonico di far passare i calzini bianchi dentro i sandali estivi. Fuor di metafora, i tedeschi dicano pure ciò che vogliono. A me interessa vivere in un Paese dove chi vince le elezioni governa attuando il programma che i cittadini hanno premiato, con i ministri che scelgono (nel rispetto del buon senso, ovviamente), e che non si affermi il principio della compatibilità, ovvero che se sei coperto e allineato governi a prescindere da quelle che i poteri forti definiscono etichette fuori moda (destra e sinistra, per intenderci). Perché, tra le altre cose, piuttosto che diventare compatibile con calzini bianchi e sandali, faccio richiesta di asilo politico in Corea del Nord…