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Innocenti eVersioni. Matteo Salvini

L’idea di censire gli immigrati è una buona pensata. Risponde a una esigenza di ordine razziale, a un bisogno di regolarizzazione sociale. Più pulizia, meno caos, progressiva eliminazione delle soggettività estranee. Tuttavia, tale misura andrebbe estesa anche ad altre categorie: i gay, i diversamente abili, i contestatori, i non allineati, gli antagonisti e via di questo passo. Solo una testa di cazzo come il neo ministro degli interni, Matteo Salvini, poteva partorire una soluzione così razzista, xenofoba e ributtante. Si può discutere di tutto, di reddito di cittadinanza, di legge Fornero, di “flat tax”, di vitalizi; si può essere d’accordo o meno su qualsivoglia indirizzo di politica economica, ma su certe intenzioni intrise di odio razziale non c’è appartenenza partitica che tenga: sdegno e ribrezzo devono suscitare un deciso rigurgito democratico e di civiltà in un Paese che non può tollerare degenerazioni talmente vili e oscurantiste. Nella piccola mente del leader della Lega è ben delineato un modello di società che non tollera alcun elemento di diversità, un disegno perverso che non concepisce alcun sistema sociale multirazziale, che avversa e ostacola ogni tipo di contaminazione culturale. Tale pensiero è frutto di un odio profondo che scaturisce da una limitata dotazione culturale, da un risentimento verso ogni forma di accoglienza che origina da frustrazioni incrostate e ben radicate, da convinzioni miopi e medioevali che feriscono l’intelligenza di ciascun essere umano degno di poter annoverare qualità come raziocinio e dignità. Se Salvini avesse studiato, non sarebbe mai arrivato a tanto. Se Salvini fosse un essere pensante, si accorgerebbe che certi propositi e certe affermazioni, hanno già prodotto in un passato non troppo lontano tragedie di proporzioni bibliche. Censimento o schedatura non fa differenza. Il malcelato proposito è una gigantesca operazione di pulizia etnica, votata alla creazione di una società in linea con la sua idea distorta e pericolosa di Paese ideale. La “soluzione finale”: iniziamo con gli immigrati, poi a ruota i gay, i malati incapaci di autosostenersi, gli antagonisti, e perché no, anche i poveracci, le prostitute, i drogati e i meridionali. Bravo Salvini, schedaci tutti, io ti facilito il compito: sono comunista, meridionale e solidale con immigrati di ogni ordine e grado, tollerante e rispettoso verso ogni forma di diversità!!! Bravo e onesto, Salvini, nell’ammettere che “purtroppo, quelli in regola saremo costretti a tenerceli”. La verità, ahinoi, è che non si sa fino a quando saremo costretti a tenerci te…