Capolavoro Juve!!! Barcellona ko allo Stadium!!!

Stavolta lo diciamo senza mezzi termini, facendoci scudo con l’euforia e l’adrenalina che solo una serata esaltante di Champions sa regalare: puoi chiamarti Chievo Verona, Sampdoria, Roma e persino Barcellona, ma allo Stadium la musica non cambia! Ad onorare la splendida coreografia allestita sugli spalti, la Juve si regala una serata perfetta e al termine di 90 minuti intensissimi schianta il Barcellona sotto un passivo di ben tre reti.

Nell’articolo di sabato scorso dopo la sfida interna con il Chievo, nell’anticipare i temi tattici che potevano risultare determinanti contro i blaugrana, eravamo stati profetici: la trama del match per i bianconeri si sarebbe sviluppata presumibilmente sulle corsie laterali, grazie all’infaticabile lavoro di spinta e contenimento di Cuadrado e Mandzukic coadiuvati dagli esterni di difesa ad allargare il gioco, e nel mezzo, in proiezione offensiva, dove confidavamo nell’estro di Dybala a fare sfracelli tra le linee di centrocampo e attacco. Così è stato, benché tutta la squadra meriti una menzione speciale per l’attenzione, la personalità e il carattere con i quali ha affrontato i temibili catalani, lasciando loro il possesso palla senza tuttavia restare passiva, e rispondendo con determinazione e tenacia grazie ai continui raddoppi di marcatura, al pressing ragionato dalla metà campo in giù, all’attenzione nel gioco di anticipo sulle seconde palle.

Chapeau a mister Allegri, che ancora una volta ha dimostrato di saper leggere la sfida nel migliore dei modi, interpretandola come meglio non poteva.

Al cospetto di Messi e compagni, il tecnico livornese opta per l’ormai collaudato 4-2-3-1 con capitan Buffon tra i pali, l’ex Dani Alves e Alex Sandro sulle corsie esterne, Bonucci e Chiellini coppia centrale, in mediana Pjanic e Khedira con compiti di impostazione e filtro, solita trequarti con Cuadrado a destra, Dybala nel mezzo e Mandzukic a sinistra, a far da suggeritori al Pipita Higuain terminale offensivo. Agli iniziali ritmi lenti e compassati del Barça, il cui infinito giro palla dei primi minuti non trova sbocchi né quelle improvvise verticalizzazioni in grado di liberare l’uomo al tiro, la Juve oppone il dinamismo sulle fasce laterali, punge i blaugrana con un colpo di testa in avvio di Higuain, e grazie alla verve di Cuadrado sulla destra, per effetto di un cambio di gioco del Pipita dal lato opposto del campo, dopo appena sette minuti trova il vantaggio: il colombiano entra in area dalla propria corsia di pertinenza e da posizione defilata serve un pallone nello stretto che Dybala, spalle alla porta, ha il tempo di controllare, girarsi su se stesso e indirizzare da fermo all’angolo basso alla destra di Ter Stegen. Goal da vedere e rivedere per come è stato preparato nell’assist e soprattutto per la tecnica del tiro a giro di sinistro dell’argentino.

La partita è vibrante, il Barcellona prova a rimetterla in piedi, schiaccia la Juve nella propria trequarti e al 20esimo, dopo tanto penare, trova il varco giusto per raggiungere il pari. La splendida verticalizzazione di Messi taglia in due la difesa bianconera e permette al genio di Iniesta di presentarsi tutto solo davanti alla porta, ma l’intervento superlativo di Buffon devia in angolo un pallone che sembrava destinato in fondo al sacco. Dal possibile pari sfiorato, come spesso accade nel calcio, arriva il 2 a 0: dopo un paio di minuti è ancora Dybala, appena dentro l’area di rigore, a calciare sempre di mancino (ma stavolta di prima intenzione) un pallone recapitatogli dalla sinistra da Mandzukic. Manovre di aggiramento sugli esterni, doppio vantaggio, doppietta per il talento argentino, Barcellona annichilito e pubblico bianconero in delirio.

Nella seconda frazione, i blaugrana alzano il ritmo e provano a non fare uscire la Juve dalla propria trequarti, il pallone gira con più rapidità tra gli spagnoli, la squadra di Allegri si muove con sincronismi precisi trasformando il 4-2-3-1 di matrice offensiva in un più prudente 4-4-2 in fase di non possesso, arretrando i due trequartisti laterali sulla linea del centrocampo. Il Barcellona cinge d’assedio l’area di rigore bianconera ma Chiellini è perfetto nelle chiusure, Bonucci ordinato e disciplinato, Alex Sandro efficace anche nei compiti di copertura e Dani Alves meno lezioso del solito. Poi, dopo dieci minuti di tentativi infruttuosi da entrambe le parti, con Buffon ancora strepitoso su un rasoterra di Suarez e con Higuain che risponde due volte ai tiri di Messi e Iniesta dalla distanza, sugli sviluppi di un calcio d’angolo è Chiellini che insacca di testa eludendo il tentativo di contrasto di Mascherano.

3 a 0 Juve, Barcellona che non ci sta e si butta rabbioso a capofitto alla ricerca di un goal che avrebbe l’effetto di riaprire il discorso qualificazione in vista del match di ritorno al Camp Nou. La formazione di Luis Enrique aumenta la pressione e i giri del motore, la Juve resiste e Allegri irrobustisce centrocampo e difesa inserendo Lemina al posto di Cuadrado e subito dopo Rincon e Barzagli in sostituzione di Dybala e Pjanic. Gli ultimi vani tentativi catalani non sortiscono alcun effetto, il fortino bianconero regge e il primo dei due confronti si chiude nettamente a favore dei Campioni d’Italia.

Ottima la prestazione di tutta la squadra, geniale e stratosferico Dybala, incisiva la spinta di Cuadrado sulla destra, indispensabile l’apporto di Mandzukic in termini fisici e agonistici, perfetti gli inserimenti di Khedira, mostruosa la prestazione di Chiellini, ordinata la prova di Pjanic, decisivo il lavoro di Alex Sandro sulla sinistra. Sacrificio e concentrazione aveva ordinato Allegri, chiedendo ai suoi la duttilità di modificare modulo e schemi in fase di attacco e ripiegamento, passando dal 4-2-3-1 di spinta al 4-4-2 di contenimento e chiudendo l’incontro con un 5-4-1 a protezione del prezioso risultato.

Vedremo come andrà a finire tra otto giorni al Camp Nou: se il Barça sarà in grado di realizzare quattro reti senza subirne alcuna, replicando quanto già fatto vedere contro il PSG, allora vorrà dire che avrà meritato di passare il turno. Viceversa, facendo tutti gli scongiuri del caso, toccherà alla Juventus disputare le semifinali e proseguire nel sogno che conduce al The National Stadium of Walles di Cardiff.

Nel frattempo ci godiamo l’impresa.

Appuntamento a sabato pomeriggio, vigilia di Pasqua, per la trasferta di campionato in quel di Pescara, contro gli Zeman boys.

 

FINO ALLA FINE!!!! FORZA JUVE!!!!